“Un Gioco di Luoghi” è un’eterogenea selezione di opere incentrate sul tema del paesaggio: da agreste a urbano, da marino a boschivo, da onirico a reale.
La collettiva si propone di esplorare, attraverso un percorso espositivo scandito da analogie e contrasti, l’individualità di ogni artista nel recepire e tradurre in pittura il mondo che lo circonda.
Numerosi gli artisti esposti, a partire da Giovanni Frangi (Milano, 1959), la cui pennellata materica cattura l’essenza e il vissuto di ogni luogo, scavando oltre la superficie del mero dato oggettivo. Ciò che rimane sulla tela è il residuo, l’impronta di una realtà transitoria e in continua mutazione.
Luca Pignatelli (Milano, 1962), che insieme a Frangi partecipa alla fondazione dell’Officina Milanese a metà degli anni Ottanta, è presente in mostra con New York, tema caro all’artista, in cui le architetture sono velate di toni cupi e luci argentee.
Altro protagonista è Salvo, al secolo Salvatore Mangione (Leonforte, 1947 – Torino, 2015), la cui visione singolare e intimistica del paesaggio è testimoniata dal dipinto Primavera: una veduta di campagna che pare evocare, attraverso colori squillanti e forme semplificate, un luogo della memoria più che una realtà concreta.
Le venti opere in mostra, oltre a documentare le molteplici declinazioni pittoriche di un tema tradizionale come quello del paesaggio, accompagnano il visitatore in un viaggio ideale e impossibile in cui i panorami che si offrono alla vista sono tanto dissimili da generare cortocircuiti. Luoghi che non potrebbero coesistere se non nello spazio della galleria, dove si incontrano e scontrano voci diverse, ognuna carica di una propria poetica.