Vasco Bendini nasce e cresce a Bologna. Negli anni Quaranta frequenta l’Accademia di Belle Arti presso la quale insegnano Giorgio Morandi e Virgilio Guidi, suoi maestri.
Nel 1949, presso la galleria Bergamini di Milano, ha luogo la prima esposizione dell’artista, quattro anni dopo sarà la volta della prima personale alla galleria La Torre di Firenze, mostra presentata dal critico bolognese Francesco Arcangeli e dedicata ad una serie di tempere su carta ispirate alla gestualità di Wols. Inizia così ad indagare le potenzialità espressive della materia, avvicinandosi alle sperimentazioni dell’Informale europeo.
Nel 1953 e nel 1957 viene premiato alla prima e alla quinta edizione della rassegna di Spoleto, guadagnandosi i consensi della critica.
È del 1956 la prima partecipazione alla XXVIII della Biennale di Venezia; vi ritornerà, con sale personali, nell’edizione del 1964 presentata da Maurizio Calvesi e quella del 1972 presentata da Arcangeli e Renato Barilli.
Nel 1957 partecipa ad una collettiva alla galleria l’Attico di Roma, dove continuerà ad esporre anche in seguito.
Dalla metà degli anni Sessanta attraversa delle fasi Neo Dada, poveriste e concettuali fino alla performance presentata nel 1969 al Museo civico di Bologna; dalla metà del decennio successivo torna alla pittura rarefatta e liquida, quindi ad una pittura modernista.
Nel 1968 si tiene la sua prima antologica al Palazzo Taverna di Roma, presso la sede dell’Irnach,mostra intitolata Oggetti e processi a cura di Giulio Carlo Argan e Maurizio Calvesi; cinque anni dopo gli verrà dedicata una sala personale alla X Quadriennale di Roma. In questi anni allestisce due antologiche all’Istituto di storia dell’arte dell’Università degli Studi di Parma, a cura di Calvesi, e alla sala comunale di Alessandria.
Dal 1973 si stabilisce a Roma, qui inizia a collaborare con le gallerie romane L’Attico e Break Club fino al 1999, per poi stabilirsi a Parma.
Seguono le mostre al Museo d’Arte Moderna di Saarbrucken (1976), alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1978), alla Casa del Mantegna di Mantova (1984), al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e al Palazzo Forti di Verona (1989), per culminare con la tripla mostra alla Galleria Civica di Modena, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna e alla Galleria Civica di Trento (1992).
Nel 1996 sono un’ampia personale alla Loggetta Lombardesca di Ravenna e la mostra dell’opera litografica all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Altre importanti antologiche si tengono al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di La Sapienza di Roma (1998), al Palazzo Sarcinelli di Conegliano (1999) ed al Castello di Masnago, Varese (2001).
il 27 febbraio 2013, in occasione del suo novantunesimo compleanno, si inaugura al MACRO di Roma la mostra Vasco Bendini 1966-67, curata da Gabriele Simongini.
Si spegne all’età di 92 anni il 31 gennaio 2015.