Ugo Attardi

Sori, 12 marzo 1923 – Roma, 20 luglio 2006

Nel 1945, dopo essersi iscritto alla Facoltà di Architettura che non frequenterà a causa della guerra, si trasferisce a Roma dove comincia a dipingere e due anni dopo è, con altri giovani artisti, tra i fondatori del gruppo Forma 1 e firmatario del Manifesto dell’astrattismo.

Negli anni Cinquanta lo stile del pittore si evolve verso un realismo dai forti accenti espressionistici alla Francis Bacon, partecipando attivamente alle Biennali di Venezia ed alle quadriennali di Roma con crescente successo.

Negli anni Sessanta, partecipa attivamente alla vita artistico – culturale italiana come promotore del gruppo Il Pro e il Contro, partecipa con il gruppo stesso a numerose mostre anche all’estero a Praga, Mosca, Los Angeles, Londra, Berlino, Parigi, New York e Cuernavaca.

Il 1967 è l’anno del suo esordio come scultore con l’opera Donna che cura un bambino ammalato e finisce il romanzo a sfondo autobiografico L’Erede selvaggio che lo ha impegnato per tre anni.

Gli anni Settanta cominciano in bellezza con la pubblicazione del suo romanzo “L’erede selvaggio”, illustrato con proprie incisioni e che l’anno dopo vincerà il premio Viareggio e proseguono a ritmo serrato nella produzione di grandiosi gruppo di sculture in legno come Cortes e la bellezza dell’Occidente ed Il ritorno di Cristobal Colon che terminerà nel 1980.

Le opere firmate da Ugo Attardi, collocate nelle principali capitali europee, abbelliscono musei e piazze.

Solo per ricordarne alcuni: “Il Vascello della Rivoluzione”, del 1988 si trova a Roma presso il palazzo dello Sport; “Nelle Americhe”, del 2002 a Buenos Aires; “Ulisse” del 1997 si trova a New York; “Il Cristo” del 2002 è entrato a far parte dei Musei Vaticani mentre una scultura raffigurante Enea è stata donata al popolo maltese e collocata all’entrata del porto della Valletta.