Nel 1930 segue i corsi della Scuola Libera del Nudo dell’Accademia e osserva l’arte barocca ricavandone una potente impressione; frequenta Alberto Ziveri, Orazio Costa.
Nella prima metà del decennio prende parte a diverse competizioni scultoree. bellissime sculture in legno di questo stesso momento sono il Giovane che ascolta, la Danzatrice e il Giovane che declama.
Finita la guerra riprende con rinnovata vena creativa i soggetti consueti (nudi di donna, danzatrici, cavalli, atleti), ma realizza anche opere sui flagelli della guerra e la lotta partigiana.
Tra il Quaranta e il Cinquanta la situazione artistica italiana pare spaccarsi sul dibattito tra coloro che sono favorevoli all’arte astratta e i fautori del realismo socialista. Fazzini aderisce (con Corpora, Franchina e Turcato) al “Fronte Nuovo delle Arti”, precedentemente costituitosi con la sottoscrizione di un manifesto (1946) da parte di Birolli, Guttuso, Leoncillo, Morlotti, Pizzinato, Santomaso, Vedova, Viani e Cassinari (quest’ultimo poi ritiratosi).
Tra le altre opere ricordiamo La Sibilla, 1947, New York, Museum of Modern Art; Busto d’uomo, 1951, Venezia, Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro). In opere più tarde si nota infine la tendenza a una libera rievocazione fantastica La fontana, 1961-65, Roma EUR, palazzo dell’ENI.
Nel centro della città di San Giovanni Rotondo è possibile ammirare un suo pregevole monumento bronzeo dedicato a Padre Pio, eretto nella vecchia Piazza degli Olmi, oggi Piazza Padre Pio.
Tra le principali mostre di Fazzini, morto nel 1987, l’ampia antologia nel Palazzo Reale di Napoli (1992-1993).