Nel 1909 si iscrive all’Università di Bonn per studiare filosofia, in questo periodo i suoi interessi si rivolgono alla psicologia e all’arte dei malati mentali e presto abbandona l’università per dedicarsi interamente all’arte.
Nel 1911 stringe amicizia con August Macke e si unisce al gruppo Rheinische Expressionisten di Bonn, l’anno dopo espone per la prima volta alla Galerie Feldman di Colonia, nel 1913 espone a Berlino, visita Parigi, dove conosce Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay, e partecipa all’Erster Deutscher Herbstsalon.
Nel 1914 Max Ernst comincia a lavorare con Hans Jean Arp con il quale stringerà un’amicizia che durerà tutta la vita e aderisce al movimento del “Blaue Reiter” di Monaco.
L’incontro artistico con Giorgio De Chirico, l’esperienza fatta da studente negli ospedali psichiatrici, la conoscenza di Freud e della psicoanalisi contribuiscono alla scelta di esprimere il proprio dadaismo nel collage.
Tornato a Colonia nel 1918, il pittore comincia a realizzare i primi collage e fonda con Johannes Theodor Baargeld il gruppo Dada di Colonia con il nome di battaglia Dadamax.
Nel 1920 Max, con altri pittori, realizza uno dei più scandalosi happening mai realizzati dai dadaisti, nel 1921 espone per la prima volta a Parigi, presso la Galerie Au Sans Pareil e partecipa alle attività dei Surrealisti con Paul Eluard e André Breton.
Poco a poco Max Ernst prende le distanze dalla negazione del piacere estetico espressa dai Dadaisti, avvicinandosi sempre di più al Surrealismo del quale realizza una personale interpretazione.
All’inizio degli anni ’30 viaggia in America, dove espone per la prima volta alla Julien Levy Gallery di New York nel 1932 e partecipa alla mostra “Fantastic Art, Dada, Surrealism”, allestita nel 1936 al Museum of Modern Art di New York.
A Parigi Max Ernst è uno dei cofirmatari del “Manifesto del surrealismo” e partecipa a tutte le esposizioni del movimento, ma nella sua nuova interpretazione dell’arte Max si trova involontario alleato dei nazisti contro “l’arte degenerata” dei dadaisti.
Nel 1954 vince il primo premio alla Biennale di Venezia e, nel 1956, dopo aver trovato in un negozietto della vecchia carta da parati, del tipo da lui usata trentacinque anni prima, realizza “per divertimento” due serie di collages: Dada Forest e Dada Sun.
Negli ultimi anni Max Ernst lavora quasi unicamente con la scultura, nel 1975 il Museo Solomon R Guggenheim di New York gli dedica un’importante retrospettiva presentata poi, con alcune variazioni, al Musée National d’Art Moderne di Parigi.
Max Ernst muore a Parigi il primo aprile del 1976 e la sua città natale nel 2005 dedica un intero museo al pittore.