Nato a Mantova nel 1912, trasferitosi con la famiglia a Venezia, condusse qui i suoi studi artistici.
Nel 1947 è tra i fondatori del gruppo Forma, promosso dalla rivista Forma 1 per la quale redige anche il testo Crisi della pittura. Il gruppo formato da Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Manzoni, Mino Guerrini, Achille Perilli e Antonio Sanfilippo sosteneva una pittura astratta nell’indirizzo generale, ma che prevedeva delle diversità per fattori cromatici, materici e formali. Ognuno dei componenti infatti ebbe una lettura personale della visione che fondamentalmente si contrapponeva al realismo sociale e al populismo degli ambienti artistici romani e milanesi. L’astrattismo di Turcato virò in una chiave del tutto originale: i colori venivano stesi senza la violenza del gesto, bensì affioravano lentamente sulla tela, mentre i diversi materiali come la sabbia e la gommapiuma venivano impiegati ora per dare alla superficie una valenza cangiante, ora per conferire una pienezza materica che ricordava la famosa superficie lunare.
Nello stesso anno è invitato al XXIV Biennale di Venezia.
Nel 1951 partecipa, tra le altre alla II Mostra d’Arte Contro la Barbarie alla Galleria di Roma, espone con Consagra al Pincio, a Roma. Il 1952 è l’anno delle mostre degli Otto, alla Biennale di Venezia e in varie città tedesche, Monaco, Hannover, Amburgo, Berlino. Tiene una personale alla Cassapanca di Roma con le opere su Miciurin.
Nel 1960 entra a far parte del Gruppo Continuità, con Bemporad, Consagra, Dorazio, Novelli, Perilli, Arnaldo e Giò Pomodoro, e partecipa alla mostra del gruppo. L’anno successivo si segnaliamo le personali al New Vision Centre Gallery di Londra e al Canale di Venezia, con i primi Tranquillanti.
Nel 1966, nuova mostra alla Biennale di Venezia, in cui fanno le loro apparizioni le gomme piume, Superfici lunari.
Negli ultimi anni di attività si susseguono le manifestazioni di primaria importanza, dalla personale del 1989 alla Sperone, New York (città in cui già nel 1984 aveva tenuto una mostra da Silberberg), con delle opere come Ipnotico e Blu, alle antologiche del 1990 al Castello Cinquecentesco dell’Aquila e a Ca’ Pesaro a Venezia.
Il 18 dicembre 1994 viene inaugurata in piazza Puccini a Viareggio la scultura Oceaniche donata alla città.