Enrico Baj

Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003

Dopo aver completato gli studi all’Accademia di Brera , nel 1951 promuove, assieme a Sergio Dangelo e a Gianni Dova, il Movimento Arte Nucleare e tiene nella sua città natale la prima personale presso la Galleria San Fedele. Nel 1953 conosce Asger Jorn, con il quale fonda il Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista, schierandosi contro la forzata razionalizzazione e geometrizzazione dell’arte. L’anno seguente organizza gli Incontri Internazionali della Ceramica ad Albisola, in Liguria.

Nella sua ricerca artistica, che si esprime attraverso collage polimaterici e policromatici, si distinguono da un lato un filone ludico, dove prevale il piacere di fare pittura con ogni sorta di materiali e dall’altro un forte impegno civile e una critica della contemporaneità, che si esprime nei Generali e nelle Parate militari degli anni sessanta, e ancor più nelle opere degli anni settanta, come I funerali dell’anarchico Pinelli (1972) e l’Apocalisse (1979). Negli anni ottanta, abbandonando temporaneamente il collage, realizza la serie Metamorfosi e Metafore (1988), nella quale sviluppa una figurazione dell’immaginario e del fantastico. Nel 1993 inizia il ciclo delle Maschere tribali, assemblaggi realizzati con gli scarti della civiltà moderna per creare ironiche e coloratissime maschere, cui fanno seguito i Feltri (1993-98) e i Totem (1997).