Emilio Scanavino

Genova, 28 febbraio 1922 – Milano, 28 novembre 1986

Nel 1934 frequenta la scuola magistrale di Genova e nel 1938 il Liceo Artistico Nicolò Barabino.

Nel 1942 si iscrive alla Facoltà di Architettura dell’Università di Milano, ma nel 1943 è chiamato alle armi e deve abbandonare gli studi.

Nel 1947 Scanavino si reca per la prima volta a Parigi dove soggiorna qualche tempo e, accanto ai critici, incontra i poeti e gli artisti, Edouard Jaguer, Wols, Camille Bryen. L’esperienza parigina si rivelerà fondamentale nel suo percorso stilistico, in particolare per gli echi del postcubismo che assimila e interpreta in chiave personale fin dal 1948, quando espone alla Galleria l’Isola di Genova. Alle suggestioni della lezione di Picasso verso la fine del decennio Scanavino avverte anche l’influenza delle contemporanee esperienze astratte.

Nel 1950 alla XXV Biennale di Venezia espone Soliloquio musicale e suscita l’attenzione della critica. Nello stesso anno riceve ex aequo il Primo Premio alla V Mostra regionale genovese. Si dedica completamente alla pittura, affermandosi da questo momento in avanti nell’ambito dell’arte contemporanea internazionale.

Nel 1951 s’inaugura una mostra personale alla Apollinaire Gallery di Londra. Conosce Philip Martin, Eduardo Paolozzi e Francis Bacon: le opere di quest’ultimo in particolare lasciano in Scanavino un segno profondo.

Dal 1954 al 1966 è nuovamente invitato diverse volte alla Biennale di Venezia.

Nel 1970 riceve il Gran Premio alla Biennale di Mentone.

Lungo gli anni Settanta Scanavino trascorre periodi sempre più lunghi nella sua casa di Calice Ligure; il suo segno si semplifica e si raccoglie in griglie o architetture geometriche, che preludono a una riflessione sull’oggettivazione della pittura.

Nel 1973 la Kunsthalle di Darmstadt gli dedica una vasta e approfondita antologica. La mostra, modificata in alcuni punti, è itinerante in Italia, a Venezia a Palazzo Grassi e a Milano a Palazzo Reale.

Nel 1976 Scanavino alterna la sua attività artistica tra Parigi e l’Italia.

Negli anni Ottanta partecipa alle mostre dedicate alla pittura degli anni Cinquanta e Settanta.

Tra il 1984 e il 1985 si svolge una sua mostra personale a Firenze al Palazzo dei Congressi e a Tours, presso il Chateau de Tours.