Mimmo Paladino

Paduli, 18 dicembre 1948

Domenico Paladino, anche noto come Mimmo è un artistapittorescultore e incisore italiano.

Tra i principali esponenti della transavanguardia italiana, movimento artistico teorizzato e promosso da Achille Bonito Oliva nel 1980 che individua un ritorno alla pittura, dopo le varie correnti concettuali sviluppatesi negli anni settanta. Le sue opere sono collocate in permanenza in alcuni dei principali musei internazionali, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York.

Con il trasferimento a Milano, alla fine degli anni settanta, Paladino vive il fervore artistico della città meneghina, meditando su nuovi orizzonti che il suo lavoro potrebbe prendere. Nel 1977 partecipa all’esposizione “Internazionale Triennale für Zeichnung”, a Breslavia, dove si avvertono i primi segnali del cambiamento artistico degli anni successivi. È di questo anno infatti la realizzazione del dipinto “Silenzioso, mi ritiro a dipingere un quadro”, che oggi i critici considerano il quadro simbolo del ritorno degli artisti alla pittura dopo la lunga stagione delle proposte concettuali dei decenni precedenti.

Affascinato dal disegno, l’artista riesce a dare ampio spazio a questo suo interesse realizzando un grande murale a pastelli, sempre nel 1977, per la Galleria Lucio Amelio di Napoli, spazio questo che si rivelerà fondamentale nel contesto artistico contemporaneo italiano. La tecnica delle realizzazioni su muro viene utilizzata spesso in questi anni e, nel 1978, in occasione delle personali presso la Galerie Paul Maenz di Colonia e la Galleria Toselli di Milano, dove realizza “Il Brasile si sa è un pianeta dipinto sul muro di Franco Toselli”. Iniziano a emergere i segni geometrici, maschere e rami, su fondo monocromo, elementi costanti del suo lavoro, e si avverte la riscoperta della figurazione pittorica.

Nel 1978 compie il suo primo viaggio a New York, città che lo vedrà negli anni a venire protagonista di diverse occasioni espositive. Dal 1979 prosegue il sodalizio con Bonito Oliva e con gli artisti della Transavanguardia con i quali partecipa alle collettive “Le stanze”, presso il Castello dei Colonna di Genazzano, “Opere fatte ad arte”, nel palazzo della Città di Acireale, connubio che trova realizzazione l’anno seguente con “Aperto ’80”, all’interno della Biennale di Venezia, dove viene ufficialmente presentata la Transavanguardia. Paladino espone le opere I giardini dei sentieri che si biforcano, Lampeggiante e una porta. La mostra personale itinerante che tocca le città di Basilea, Essen, Amsterdam, segna l’inizio di un successo internazionale che si concretizza nella personale al Badischer Kunstverein di Karlsruhe nel 1980, presentata da Bonito Oliva, Faust e Franzke, dove l’artista espone tele dalle grandi dimensioni, ricche di figure allegoriche, dove la sua iconografia poetica prende forma: la pittura a olio è invasa di maschere inespressive, animali, teschi, ricchi di evocazioni rituali primitive. Questo è anche l’anno della prima mostra a New York, dove espone contemporaneamente alle gallerie Marian Goodman e Annina Nosei.

Il 1981 è un anno molto prolifico dal punto di vista espositivo. Sue personali sono ospitate presso il Kunstmuseum di Basilea e alla Kestner Gesellschaft di Hannover, presentato da Amman, Wildermuth e Koepplin, dal Mannheimer Kunstverein di Mannheim, dal Groninger Museum di Groninga, dalla Galleria d’Arte Moderna di Bologna. È dello stesso anno un’importante partecipazione all’esposizione “A New Spirit in Painting”, presso la Royal Academy di Londra, mostra che riflette, a livello internazionale, sull’entità dei nuovi linguaggi pittorici. Partecipa, assieme ad altri artisti, al progetto, coordinato da Alessandro Mendini e Studio Alchimia, dal titolo “Il mobile infinito”, per il Politecnico di Milano.

Il 1982 è l’anno delle partecipazioni e dei riconoscimenti internazionali. Partecipa alla Biennale di Sydney, allo Zeitgeist di Berlino (dove espone la sua prima scultura in bronzo policromo Giardino Chiuso l’anno seguente), a Documenta 7 di Kassel e realizza le personali presso il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebaek, il Museumsverein di Wuppertal, la Städtische Galerie di Erlangen; e poi nelle gallerie private di Anversa, Monaco, Napoli, Parigi, Roma, Zurigo. Inizia nel 1982 a esporre per la Galleria Waddington di Londra, rapporto consolidato negli anni, tuttora esistente.

Nel 1995 Napoli gli dedica una mostra alle Scuderie di Palazzo Reale, a villa Pignatelli Cortes e in Piazza Plebiscito dove installa la Montagna di Sale. Dopo un’installazione di Dormienti ideata nel 1998 per la Fonte delle Fate di Poggibonsi, nel 1999, presenta l’installazione I Dormienti nel sotterraneo della Roundhouse di Londra. L’opera si avvale di una musica scritta appositamente per l’occasione da Brian Eno. Lo stesso anno la Royal Academy di Londra lo insignisce del titolo di Membro Onorario.

Nel 1999 una grande mostra alla South London Gallery include Testimoni, un nuovo gruppo completo di venti sculture in pietra bianca di Vicenza e Zenith, una serie di lavori in tecnica mista su alluminio. In questi anni Paladino ha realizzato le scenografie di Veglia (1992) a Benevento, con la regia di Mario MartoneLa sposa di Messina di Schiller (1994) a Gibellina con la regia di Elio De Capitani e ancora Edipo Re (2000) al Teatro Argentina di Roma, nuovamente con la regia di Mario Martone.

Dal 2000, mostre personali si tengono nella Reggia di Caserta e Galleria Scognamiglio di Napoli e Valentina Bonomo di Roma (2004). Una sua mostra itinerante su Pinocchio viene esposta nei musei d’arte moderna di otto città giapponesi e nella settecentesca Scola dei Battioro a Venezia (Volume e catalogo Papiro Arte Edizioni) e successivamente al Museo civico di Udine, nel museo di Palazzo Pio a Carpi e a Rotterdam (2004-2006). Nel 2004 realizza le porte per la Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo progettata da Renzo Piano. Lo stesso anno effettua la scenografia di Edipo a Colono e vince il premio UBU per la migliore scenografia teatrale. Realizza inoltre il libro d’artista “Libro Libero Litografico” con venti litografie. 

Per ultimo, il 2016 è stato l’anno di una sua personale monografica alla Galleria Christian Stein, Milano, dove l’artista ha ricostruito la sala della Biennale del 1988 e ambientato le altre stanze della galleria con altrettante piccole monografiche. Nel 2017 la grande personale Ouverture, con la collocazione di oltre 40 opere a Brescia sia in museo che presso gli spazi aperti pubblici della città. Nel 2018 la mostra Pane e oro con la Fondazione Made In Cloister di Napoli, evento che ha fatto da prologo per il progetto di mensa sociale in collaborazione con lo chef Massimo Bottura, nel 2019 la grande personale La Regola di Piero, ad Arezzo, dove l’artista dialoga con l’opera di Piero della Francesca. Nello stesso anno installazione permanente di un’opera scultorea di grandi dimensioni nel Parco Archeologico di Paestum. Nell’ottobre del 2020 installa una installazione di 18 cavalli neri in piazza Cavalli a Piacenza, in un progetto di dialogo con le figure equestri dello scultore barocco Mochi.