Giuseppe Mazzullo

Graniti, 15 febbraio 1913 – Taormina, 25 agosto 1988

Figlio di un capomastro e di una casalinga, studiò prima da sarto a Taormina e poi a Perugia, dove frequentò l’Accademia delle belle arti, entrando in contatto con la scultura del ‘400 e con le nuove tendenze dell’arte contemporanea.

Realizza alcuni monumenti ai caduti della Prima Guerra Mondiale per le cittadine siciliane di Francavilla e Gaggi.

Nel 1935 espone alle II Quadriennale, mentre nel 1939 si trasferisce definitivamente nella capitale dove trova un ambiente stimolante e a lui congeniale tra gli intellettuali della città. 

La sua casa diventa un luogo d’incontro per scrittori e artisti antiregime: Ungaretti, Zavattini, Sinisgalli.

Nel 1941 completa il suo bassorilievo per i Palazzi INPS dell’E42 con il tema Roma Contro Cartagine. Nominato docente di plastica all’Istituto d’arte di Roma, vede la sua prima personale nel 1945 presso la galleria La Margherita

Dopo un primo avvicinamento alle tendenze internazionali evidente nelle opere in mostra alla galleria Il Secolo di Roma (Ritratto di MariolinaDonna accovacciataDonna incinta) Mazzullo abbraccia il realismo sociale, che lo vede presente alla XXV biennale di Venezia con l’opera Donna che sventra il Pesce ora alla Kunst Galerie di Berlino.

Al termine degli anni ’50 lo scultore siciliano approfondisce la sua concezione spaziale sperimentando forme e materiali diversi, come il legno e la pietra.

La sua fama cresce e la sua attività vede anche alcune escursioni nel campo dell’editoria, con le illustrazioni per i Canti di Leopardi (edizione del 1962). 

Nel 1970 espone con grande successo al Bauzentrum di Amburgo e al Musée Rodin di Parigi, sancendo il suo definitivo trionfo sulla scena internazionale.

Alla metà degli anni ’70 torna stabilmente in Sicilia, con una ricca serie di presenze presso le istituzioni dell’Isola.

La sua ultima mostra si celebrò nel 1988 nel complesso di San Michele a Ripa, nello stesso anno della morte, avvenuta a Taormina il 29 agosto del 1988.